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E… Azione!

“Il mistero dell’esistenza umana non sta solo nel rimanere vivi,

ma nel trovare qualcosa per cui vivere.”

— Fyodor Dostoyevsky, I Fratelli Karamazov

 

 

“Non la solita agenzia” è il trito e ritrito grido di battaglia dei newcomers wannabe del settore. Poi, diciamoci la verità, i servizi son quelli, le metodologie sempre le stesse, gli approcci al lavoro rimangono quel misto di brillante ironia nella costruzione della slide che sottintendono un ottimo potenziale creativo, ma che infine si rivelano per concetti originali un tempo, oggi sorpassati.

 

Da quando ne avevamo parlato la prima volta nel nostro ufficio torinese, avevamo concordato che aprire un dipartimento di No Panic a Milano non avrebbe potuto significare l’inaugurazione dell’ennesima agenzia di comunicazione da far competere con ben più strutturate – e, talvolta, storiche – realtà sul territorio, con le quali, obiettivamente, non avremmo potuto misurarci. Sarebbe servito un elemento di valore da apportare al mercato, con una mentalità nuova, con tempistiche, approccio e metodologie inedite. Non uno scherzo, insomma.

 

Eppure, da questa prima discussione avvenuta in quella che può apparire come una distinta e lontanissima era geologica (ma in verità era soltanto il 2019), siamo riusciti a scovare la nicchia in cui inserirci e a costruire un’offerta che non fosse la solita, sforzandoci di portare una brezza di novità – non ce ne vogliate per l’immodesta presentazione – su un territorio saturo.

 

Cominciamo dal nome: No Panic & Act.

 

La desinenza è ambivalente, ammiccante sia all’act in quanto take action, sia in riferimento all’act di recitazione. Il nostro lavoro prende in considerazione entrambi.

Perché se è vero che infinite ricerche attestano che ben più dei due terzi dei consumatori occidentali (il 76% secondo Havas) oggi si aspetta che i brand contribuiscano in maniera effettiva al miglioramento della loro qualità della vita, è dunque ben ora che le marche passino all’azione.

 

No Panic & Act guida i brand all’individuazione del loro purpose – linea guida del report di sostenibilità come della Corporate Social Responsibility in genere – quindi ad un piano d’azione mirato per lasciare un’impronta significativa e responsabile sulla comunità e sull’ambiente.

Ma è nella metodologia che arriva la novità e quindi veniamo all’act in quanto recitazione.

 

Lo scopo è il punto di partenza di qualsiasi lavoro attoriale. La prima domanda che un attore si pone affrontando una drammaturgia o  una sceneggiatura è sempre: “Qual è il mio scopo?” (mio, del personaggio) Una domanda dalla quale poi dipendono tutte le questioni relative alla drammaturgia: “Perché lo dico? Perché lo faccio? Cosa voglio ottenere?” E via dicendo.

Per noi si tratta della domanda principale che si deve porre non solo l’attore, ma anche la marca: “Qual è il mio purpose?” È allora proprio a partire dal mestiere d’attore che abbiamo sviluppato un processo inedito di umanizzazione del brand, che prenda spunto dai metodi più rinomati nel mondo del cinema e del teatro, applicandolo alla definizione del carattere di marca.
I nostri obiettivi sono due. 

 

Primo: sostenere un impegno da parte dei brand verso comunità e ambiente, che possa giovare anche all’azienda stessa, ma senza fare green washing, ovvero sporcandosi le mani e contribuendo in maniera significativa al mondo che la circonda

 

Secondo: fornire strumenti pratici, veloci ed efficaci alle aziende per allineare il tono di voce del brand trasversalmente a tutti i reparti, ricercando tratti caratteriali il più umani possibile per favorire una sincera empatia nel dialogo con la propria audience. Crediamo fermamente che il consumo non possa più passare da messaggi calati dall’alto, ma anzi debba avvenire tramite una scelta oculata che affondi le radici nei reali bisogni del consumatore.

 

Esplora la nostra prima case history.

 

Abbiamo quindi messo in piedi altri tre progetti collaterali che si muoveranno pedissequamente a No Panic & Act, per rafforzarne l’operato e per permetterci di condividere la nostra ricerca con il mercato (anche straniero) in modo significativo.

 

Lunedì 18 ottobre uscirà Human Brands Observatory, che intende essere uno spazio di raccolta e di analisi dei trend nazionali e internazionali (la pagina è in inglese) legati al human branding. Ogni settimana entreremo nel merito di campagne, di operazioni di rebranding e di strategie della comunicazione che non puntino soltanto al messaggio muscolare di vendita a tutti i costi, ma che si sforzino di trovare un punto di incontro empatico con il proprio pubblico, sapendo mostrare il fianco alle proprie debolezze e sforzandosi di intavolare un dialogo tra pari.

Presto integreremo al blog anche un podcast di lettura e di dibattito sugli articoli per favorirne la fruizione in ogni momento della giornata.

 

Desks For Future rappresenta invece il nostro tentativo di partecipare al dibattito pubblico sulla ripartenza post-pandemica, unitamente a uno sforzo sincero per dare il nostro contributo all’amplificazione dei messaggi di protesta che oggi vengono sollevati – principalmente dagli studenti – sul tema del cambiamento climatico. È ora che le “scrivanie”, cioè noi, diamo un endorsement coraggioso all’impegno dei banchi di scuola. Dal 2018 i ragazzi di tutto il mondo sono abbandonati a sé stessi nel tentativo di far sentire la propria voce per un mondo migliore. Durante la pandemia da Covid, intanto, sono state prese misure drastiche e con tempistiche di una rapidità senza precedenti, sono stati stanziati miliardi per questo che è stato – giustamente – percepito come un pericolo imminente; questi provvedimenti hanno sacrificato economia e commercio, sospendendo buona parte dei diritti democratici ai quali eravamo abituati, senza colpo ferire, dal giorno alla notte, su scala globale.

Perché il cambiamento climatico, seppur non secondo alla pandemia per conseguenze e incombenza, non riesce a venire percepito con la stessa apprensione?

Desks For Future propone di prendere in parte ciò che abbiamo vissuto e imparato durante i lockdown del 2020 e del 2021 e di applicarlo al new normal post-pandemico.

Earth Day every Fridayè il nostro motto, scoprite cosa chiediamo alle aziende che vorranno aderire e che cosa offriamo in cambio a partire da giovedì 21 ottobre.

 

E non è tutto! Lunedì 25 usciremo anche con un progetto che coviamo in cantiere da ormai quasi 3 anni. Per ora vi possiamo dire che si chiama Sigh Out Loud! e che ha a che fare con i danni causati dallo smog alla salute dei cittadini (anche questo sito – come quello di Desks For Future – l’ha realizzato NewTab Studio, che sono fortissimi!).

Basta spoiler! Per ora è tutto.

 

No Panic & Act è guidato da Giulio Rubinelli e Susanna Bellandi: trenta e passa anni di distanza ma la sintonia dei coetanei, ci dividiamo rispettivamente creatività e strategia nella ridefinizione di brand più umani, più sinceri, più sostenibili, più efficaci.

Per scoprire le nostre bio visitate il nostro sito.

Motore (elettrico) e…AZIONE!

 

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